LA FINALE
Roma-Feyenoord 1-0 del 25/5/2022
10,00€
“Leggete questa delizia e venite ad ascoltarla a teatro appena potrete. Lasciatevi cullare da questa leggerezza tifosa, da parole che non esauriscono mai i loro effetti con la semplice declamazione delle sillabe che le compongono, ma che pungolano in continuazione ogni aspetto della nostra anima tifosa. Insomma, se c’era un cantore degno della Roma di Mourinho non poteva che essere Giuseppe. Erano due fiumi destinati ad incontrarsi, ‘come realtà distinte che diventano una sola entità’. Si apra il sipario.”
Dalla prefazione di Daniele Lo Monaco
“Manfridi, che si attesta ormai nel novero dei grandi poeti che hanno raccontato il calcio (come Saba, Pasolini, Soriano, Galeano), con questo La finale ci regala un altro gioiello della sua produzione, un testo che ci diverte e appassiona rivelandoci anche il suo particolarissimo modo di essere romanista.”
Dalla postfazione di Claudio Boccaccini
SKU: | 979-12-80419-30-9 |
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Category: | Teatro |
Anno | 2022 |
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IO, CATERINA SFORZA
Sono allievo di cinema di Silvano Agosti.
I tarocchi me li ha insegnati Jodorowsky.
Ho realizzato due cortometraggi “importanti”: Buio Omega 2 (menzione speciale al festival di Bellaria) e “It’s a Blue blue day”. Ho scritto la sceneggiatura di “Giravolte” di Carola Spadoni. Il film è stato proiettato a Torino, a Chicago, in Egitto, alla Berlinale. Ho collaborato anche al film “Il killer evanescente” di Paolo Doppieri.
Ho realizzato la prima parte de “La clinica dei sogni”, che è stata presentata al Roma film festival. -
LA VITTORIA SUL SOLE
“La vittoria sul sole (Pobeda nad solncem), rappresentata all’inizio di dicembre 1913 al teatro “Luna-Park” di Pietroburgo, è un esperimento moderno di opera d’arte totale: il libretto di Aleksej Kru?cënych, le scene ed i costumi di Kazimir Malevi ?c e, anche se in misura minore, la musica di Michail Matju?sin condividono non solo l’impeto dissacratorio nei riguardi dei valori della tradizione, ma sono accomunati soprattutto dal tentativo di creare nuovi linguaggi artistici in campo poetico, pittorico e musicale. Se l’operato degli autori trae le sue giustificazioni teoriche dall’atteggiamento iconoclasta del futurismo, il concreto lavoro artistico si ispira, oltre che al futurismo, a tecniche sperimentate nell’ambito del cubismo”.
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BOCCHECIAMPE
Condivido i ragionamenti di Sharo Gambino sul “caso” Boccheciampe. Mazzini e molti altri lo hanno indicato come un infame traditore e come il responsabile della sconfitta della spedizione dei fratelli Bandiera. ma non è vera né l’una né l’altra accusa. Boccheciampe non era una spia austriaca o borbonica, ma un giovane di belle speranze che, come confessa nel radiodramma scritto da Sharo, «preso dalla paura, anzi, addirittura dal panico di chiudere dinanzi ad un plotone di esecuzione i miei trent’anni e non per qualcosa che ne valesse la pena (…) non possedendo la forza di fare l’eroe ad ogni costo, pensai di salvarmi facendo qualche rivelazione».
Boccheciampe, spaventato di essere fucilato ha parlato, ma anche la maggior parte dei suoi compagni durante il processo ha cercato di salvarsi la vita.
… La spedizione dei Fratelli Bandiera non è certo fallita per la delazione di Boccheciampe. Come scrive Sharo Cambino, anche senza di lui sarebbe fallita, poiché “era partita fallita”. Il Borbone ne aveva avuto notizia fin dalle prime mosse, attraverso alcune lettere dei patrioti intercettate dallo spionaggio inglese e nella stessa Corfù le mosse degli Esperidi erano di dominio pubblico. La spedizione fu un disastro anche sul piano militare, caratterizzata da ingenuità, superficialità e avventurismo…Giovanni Sole
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ATREUS ET ILIONA
“Atreus et Iliona ”, proposto dall’autore, racconta di due protagonisti del mito e dell’epica classica greca. Questa lettura mitologica è, in verità, liberamente ispirata a due titoli di tragedie latine rispettivamente di Accio e Pecuvio, autori latini del II sec.a.C., le cui opere, tranne pochi frammenti, sono andate perdute. Il tema centrale è quello della vendetta, della violenza perpetrata ai danni del nucleo familiare, che prelude ai giovani la possibilità di un vivere normale, di un futuro certo.
È stato messo in scena dalla compagnia teatrale Coop.Argot di
Roma e Segni dell ’Anima di Prato. -
LA MATASSA E LA ROSA
Il nazismo fece scempio di tanti Uomini e Donne di Fede, ma non riuscì ad oscurare, a distruggere i loro alti valori religiosi e morali. Ciò che è più interessante, non è certo stabilire la superiorità di una dottrina rispetto ad un’altra, bensì poter riflettere e partecipare ad uno scontro dialettico e costruttivo su percorsi diversi per raggiungere la Luce, ma opposti alla logica del buio, del potere, della violenza e della morte che sono state proprie del nazismo.
Lo spettacolo è un oratorio dedicato alla vita, alla fede, al martirio di Edith Stein: ebrea di nascita, convertita al cattolicesimo, allieva e poi assistente di Husserl, carmelitana, fu deportata ed entrò nella camera a gas del lager di Auschwitz nel 1942. Prima di esservi tradotta, Edith Stein fu ospite per pochi giorni nel campo di smistamento di Westerbork, in Olanda. Nello stesso periodo, per circa un anno, vi fu costretta anche Etty Hillesum, giovane scrittrice ebrea. Pare che le due si siano veramente incontrate nell’agosto del 1942 (pochi giorni prima della deportazione ed uccisione di Edith Stein) ma cosa si siano dette nessuno lo sa.
Ecco, proviamo ad immaginare di essere per un’ora in prigionia con loro e di poterle ascoltare mentre parlano sottovoce.
Testimonianza della loro luminosa esistenza, che durante il tenebroso evento del nazifascismo, ha liberato lo spirito che in loro gemeva e cantato un canto nuovo alla fede, alla vita, a dio. -
IL CURATO E IL PAGLIACCIO
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Queste le parole di Sandro Gindro, psicoanalista di formazione freudiana, compositore e drammaturgo, cui si deve l’autonomo percorso verso Psicoanalisi Contro nonché la fondazione dell’Istituto Psicoanalistico per le Ricerche Sociali.
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PARTIRE È UN PO COME MORIRE
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