Sharo Gambino è nato a Vazzano (in provincia di Vibo Valentia) il 7 gennaio 1925, risiede a Serra San Bruno (VV). Pur sognando una carriera di pittore, ventitreenne ha iniziato quasi fortuitamente la sua camera letteraria pubblicando su un settimanale a fumetti il racconto Tragico destino, un successo che lo ha incoraggiato a continuare.
Dopo un quinquennio vissuto a San Demetrio Corone (CS), è tornato a Serra San Bruno, sua residenza elettiva, per dirigere nella vicina Cassari, frazione di Nardodipace, un Centro di cultura popolare, istituito dall’Unla (Unione Nazionale per la Lotta all’Analfabetismo).
L’incontro con la drammatica realtà sociale di Cassari, da lui stesso paragonato a quello di Carlo Levi con la Lucania, gli detterà Sole nero a Malifà, il suo primo romanzo.
Ha scritto La mafia in Calabria, primo saggio sull’argomento in Italia, che ha avuto ampia diffusione e due ristampe. Il volume ha fruttato al suo autore, nel 1976, il Premio Sila, conferito da una giuria presieduta da Carlo Bo. Gambino ha poi dedicato all’argomento Mafia, la lunga notte della Calabria e ‘Ndranghita dossier, cui hanno fatto seguito un’intervista per la BBC ed un ciclo di conferenze in Svizzera. Ha pubblicato in diciotto puntate il suo romanzo giallo Concerto in Re Maggiore e il pamphlet L’atomica e il chiostro.
Nell’ambito degli studi letterari, Gambino ha pubblicato una Antologia della letteratura calabrese. Ha, fra l’altro, curato l’edizione del Lamento per la morte di Don Enrico D’Aragona del cosentino Giovanni Maurello.
Dei romanzi, oltre quelli già citati, ricordiamo: Fischia il sasso, In nome del re schiavo, Plot.
Con La Mongolfiera ha pubblicato “L’ombra sua torna” e un racconto “Cumannari” – novembre 2003
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BOCCHECIAMPE
Condivido i ragionamenti di Sharo Gambino sul “caso” Boccheciampe. Mazzini e molti altri lo hanno indicato come un infame traditore e come il responsabile della sconfitta della spedizione dei fratelli Bandiera. ma non è vera né l’una né l’altra accusa. Boccheciampe non era una spia austriaca o borbonica, ma un giovane di belle speranze che, come confessa nel radiodramma scritto da Sharo, «preso dalla paura, anzi, addirittura dal panico di chiudere dinanzi ad un plotone di esecuzione i miei trent’anni e non per qualcosa che ne valesse la pena (…) non possedendo la forza di fare l’eroe ad ogni costo, pensai di salvarmi facendo qualche rivelazione».
Boccheciampe, spaventato di essere fucilato ha parlato, ma anche la maggior parte dei suoi compagni durante il processo ha cercato di salvarsi la vita.
… La spedizione dei Fratelli Bandiera non è certo fallita per la delazione di Boccheciampe. Come scrive Sharo Cambino, anche senza di lui sarebbe fallita, poiché “era partita fallita”. Il Borbone ne aveva avuto notizia fin dalle prime mosse, attraverso alcune lettere dei patrioti intercettate dallo spionaggio inglese e nella stessa Corfù le mosse degli Esperidi erano di dominio pubblico. La spedizione fu un disastro anche sul piano militare, caratterizzata da ingenuità, superficialità e avventurismo…Giovanni Sole
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L’OMBRA SUA TORNA
Sì, mio bel lettore, se ci sarai. Siamo alla conclusione perché sei intelligente ed informato, hai letto libri di storia, vedi i telegiornali, ascolti i notiziari radio e acquisti tre quotidiani di opposte tendenze politiche e confessionali. Sai quindi, dove ti avrei portato scrivendo ancora, a lungo, a rischio di annoiarti e di lasciare a te la decisione di chiudere il libro che avevo in mente e se avessi trovato chi lo pubblicasse.
L’interruzione non mi è venuta di proposito, me l’hanno imposta altri lavori più urgenti, altri impegni e poi, col passare del tempo, è intervenuta la voglia di sognare che un giorno,
nel futuro remoto, qualcuno, venuto in possesso di questo computer con cui sto scrivendo, obsoleto in angolo di soffitta o magazzino, avrebbe comunicato alla stampa il fortuito
ritrovamento di un’opera di eccezionale valore storico e letterario lasciata incompiuta dal grande scrittore che per tutta la vita ha sognato di diventare senza riuscirci.
Vale, mio bel lettore. Se poi bello non sei, fa nulla, è lo stesso. Importante è che, almeno tu, ci sia.