Nato a Torino nel 1935, è stato psicoanalista, compositore ed autore di teatro.
Dopo aver completato la formazione psicoanalitica all’interno del pensiero freudiano, si trasferisce a Roma negli anni Settanta del Novecento, dove elabora una propria metapsicologia e fonda il centro clinico psicoanalitico e la rivista che prendono entrambi il nome “Psicoanalisi Contro”. Nel 1987 crea l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, destinato a promuovere l’applicazione della psicoanalisi, in primo luogo la nozione di “inconscio sociale”, in ambito extra clinico ed in particolare nel campo della ricerca sociale. Gli anni Novanta vedono polarizzarsi l’interesse di Gindro su alcuni temi, ai quali continua a lavorare fino alla sua scomparsa: le origini psichiche del razzismo e della xenofobia, la psicoanalisi della gestazione (pioniere in Italia di questa disciplina, di cui tiene l’insegnamento, in qualità di professore a contratto, presso le Università di Perugia e di Roma, fino al 1999), la bioetica (è vice presidente dell’Istituto per la Formazione e la Ricerca Sociosanitaria, presso l’Università del Sannio), la presenza del sacro nella società contemporanea.
All’attività scientifica e clinica, Gindro ha costantemente affiancato, ponendolo sullo stesso piano, un impegno nel campo dell’arte, in qualità di musicista e drammaturgo. La produzione teatrale (1959-2000) conta 49 titoli, tra cui numerosi lavori dedicati specificamente ai ragazzi.
La produzione musicale conta circa 100 titoli e comprende canzoni, accanto a composizioni per strumento solista, da camera e sinfoniche, oltre alle musiche di scena composte per il teatro. Il nome di Gindro è legato agli “Incontri di Musica Sacra Contemporanea”, rassegna di prime esecuzioni assolute, unica in Italia, ideata e fondata nel 1988, giunta alla decima edizione nel 2005 (la terza edizione è stata eseguita, nel 1990, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest e la sesta, nel 1994, nella Saint James Cathedral di Chicago).
Negli ultimi anni ha vissuto e lavorato tra Roma e Parigi. Si è spento nella sua casa di campagna a Sacrofano (Roma) il 24 maggio 2002.

  • IL CURATO E IL PAGLIACCIO

    “Io credo che la normalità sia il male e la follia sia il peggio. Io credo che il diritto di essere diverso sia anche il diritto di essere uguale”.
    Queste le parole di Sandro Gindro, psicoanalista di formazione freudiana, compositore e drammaturgo, cui si deve l’autonomo percorso verso Psicoanalisi Contro nonché la fondazione dell’Istituto Psicoanalistico per le Ricerche Sociali.
    Dalla drammaturgia emerge un unico personaggio: il curato che si dibatte tra le due sue anime: quella del prete e quella del pagliaccio.
    La questione è credere o no nell’esistenza di Dio. Ma una volta ucciso il pagliaccio, l’unico che sapeva ringraziare e per il quale valeva la pena che fosse stato creato il sole, il mare, gli alberi, il solo che sapeva goderne, “che farà Dio ”, si chiede il prete.
    Ammettendone così l’esistenza. Come pure la ammette il ragazzo non vedente, che ne canta una dimostrazione, ispirata alla prova ontologica di Sant’Anselmo da Aosta.

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