IO NON CI CASCO
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È la storia di un ragazzo di 18 ani che cade in coma in seguito ad un incidente col motorino. Questa tragedia darà modo ai genitori separati di riavvicinarsi e agli amici di esprimersi come sono realmente con le loro paure, la ansie, le speranze e i loro desideri. Il letto d’ospedale diventa una sorta di confessionale e la stanza un ritrovo degli amici del protagonista.
SKU: | 978-88-87897-86-9 |
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Category: | Cinema |
Anno | 2007 |
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Autore | |
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VORREI AVERTI QUI
Attraverso la vicenda d’amore e di amicizia di una ragazza e del rapporto tra genitori e figli si raccontano le storie vere di giovani che si perdono negli eccessi dell’alcool. Samy, alle soglie della maturità e dei 18 anni, si ritrova ad entrare sempre di più nel mondo dell’alcolismo con tutte le conseguenze che ne derivano. Un motivo e’ per entrare in maggiore amicizia e complicita’ con gli amici, abituali consumatori di bevande alcoliche: Laura, Micaela, Skizzo, Luca, Kira e l’ex ragazzo Roby.. Una sera, Samy conosce in un locale, Steven, sassofonista, piu’ grande di lei, anche lui perso nell’alcool e nella droga. Samy se ne invaghisce e i due diventano solidali nel voler cercare una via d’uscita al loro problema di dipendenza alcolica. Roby, l’ex di Samy, intanto viene arrestato per aver causato, da ubriaco, un un’incidente stradalé mortale…Tra fughe, storie d’amore e di amicizia, sbronze anche con conseguenze gravi, rapporti tesi con i genitori, si snoda la vicenda tra Samy e Steven. Un giorno Steven , ricaduto nella dipendenza, tradisce Samy con una ragazza che frequenta-a da tempo. La vicenda porta Samy nello sconforto, tanto da farla riprendere a bere, fino ad arrivare ad un corna etilico dal quale ne esce fortunosamente bene. Steven si sente responsabile di tutto ciò e decide di andarsene via da lei…forse per sempre…Samy riesce, con l’aiuto dei genitori, ad uscirne, cercando anche di essere di esempio per i suoi coetanei.
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BARBABLÙ
In una metropoli dove ognuno può reinventarsi una personalità o nascondersi da un passato ingombrante, Nermina ha da poco riacquistato fiducia nella vita e sente di aver trovato il suo principe azzurro nel fascinoso uomo d’affari Livio. Lui invece è stato sempre in cerca di una donna diversa da amare, ma anche da… conservare.
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IL FILM DI LETTERINA
Nel marzo del 1963 nelle sale cinemtografiche italiane usciva, distribuito da Cineriz, “In Italia si chiama amore” un film del regista torinese Virgilio Sabel. Nello stesso anno il film viene proiettato anche in Argentina con il titolo “En Italia lo llaman amor”. Un film drammatico, del genere documentario, una vera e propria inchiesta che racconta delle vicende dell’amore della provincia italiana. Un curioso itinerario nel costume amoroso nazionale tra innamoramento, corteggiamento e amore, che affronta anche le tematiche del matrimonio, della gelosia, del tradimento e dell’amore non corrisposto. Voce fuori campo, di questo interessante film documentario, è il grande attore Nino Manfredi, allora ancora sconosciuto al grande pubblico. Il volume analizza un episodio del film girato nel 1960, con attori non professionisti, alla Marina di Briatico, Attrice principale dell’episodio la mitica Letterina, un’anziana signora del luogo che caratterizzò fortemente il lavoro di Sabel e che, in ambito locale, fece ricordare “In Italia si chiama amore” come “Il film di Letterina”.
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CINEMA FONDENTE
I sogni, si è soliti dire, “non lasciano impronte digitali, né prove”. Questo assunto può essere vero per tutti i sogni, ma non certo per quelli che facciamo mentre
guardiamo un film, tanto è vero che, di alcuni dei sogni fatti al cinema nei lontani anni Dieci del secolo che ormai diciamo scorso, sono rimaste perfino
impronte di cioccolato.
D’altronde fare incetta di immagini, mangiarselo con gli occhi, detto riferendosi ad un divo o ad una diva, è linguaggio usuale per chi è spettatore di film.
La volatilità e la conseguente indotta voracità sono, senz’altro, una nota distintiva del cinema; si tratta però di un transito molto particolare, di un transito, quello
dei fotogrammi, che lascia il segno nei nostri gusti, nel nostro immaginario, nella storia della cultura e, a volte, come “Cinema Fondente” attesta, anche sulle nostre dita, pur a distanza di tanti anni. -
TAFT
Maple and wind – Acero e vento
Bilingue: italiano e ingleseIl film script Taft non ha connotazioni religiose o allegoriche, ma è chiaro che, anche se il protagonista, Enzo Tagliaferri, non lascia mai la sua città, Genova, fa un percorso tutto suo pieno di pericoli
per evitare, gli spettri interiori e confrontarsi con essi, sfidando le malvagità esterne. (Vale la pena precisare che questa introduzione è stata scritta prima dell’inizio delle riprese, in altre parole, prima che il regista o gli attori avessero dato il loro contributo al lavoro collaborativo, che è il film-making.) Lo script è dotato di una spina narrativa, ma le fasi del viaggio e gli episodi del racconto invitano ad una meditazione profonda, sulle forze oscure che agiscono nella società di oggi. In un dato momento la cultura dominante può essere un deposito di valori che migliorano la vita, ma ugualmente può essere la base di un complesso corrotto riducendo quei valori che sono la vita.
Lino Ristani non ha deciso di scrivere un’opera allegorica o didattica, ma ha prodotto uno script che è intriso di una
consapevolezza della centralità della dimensione culturale, etica e politica della vita, e invita implicitamente a una riflessione critica sui valori culturali correnti nella società e nella cultura di
oggi.Introduzione di Joseph Farrell
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IL PIANETA CINEMA
Incontri ravvicinatiOggi, con l’abituale instancabile ricorso che noi facciamo alla terminologia inglese, si usa la parola location per dire di un luogo individuato e scelto per girarvi scene di un film: questo libro di Sergio Micheli, assai originale e unico nel suo genere, ci porta un contributo di prima mano su quella location primaria, assolutamente insostituibile che è il cuore e l’attenzione di uno spettatore di film.
Tutti i film, e sono davvero tanti, di cui Sergio Micheli ci conduce ad limina in questo libro, hanno avuto infatti la ventura di una localizzazione comune, imprescindibile e preziosa: il cuore e la mente di Sergio. Che, in primis, è stato ed è uno spettatore, ma è anche uno storico, critico, studioso, regista egli stesso e docente di storia del cinema e allora Micheli, nell’esercizio di queste sue appassionate competenze e professionalità, si è trovato anche molte volte nella condizione di incontrare registi attori, troupes cinematografiche, di attivare egli stesso incontri, eventi, interviste, festival di cinema in Italia e in diversi altri Paesi stranieri e in tutte queste occasioni egli ha catturato… quel quid che di solito non viene menzionato nelle storie ufficiali (e dunque anche nelle storie del cinema), ovverossia la grana dell’incontro reale con i protagonisti del cinema, che, si badi bene, è un reality captures, molto poco praticato fin qui da altri studiosi, ma non meno interessante di uno screen captures cui pure tutti noi siamo adusi.
Qualche nome, ad esempio, per restare in ambito italiano: Alessandro Blasetti, Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, Alberto Sordi, Macello Mastroianni, Michelangelo Antonioni e “gli ultimi mohicani” ovvero gli indimenticati divi degli anni Trenta – Quaranta Roberto Villa, Maria Denis, Maria Mercader, Lilia Silvi, Massimo Gironi.Dall’Introduzione di Matilde Tortora
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A ME RESTA LA SPERANZA!
Nel nostro mondo probabilmente comodo, quando leggiamo notizie orribili, vivendo in una società in cui impera l’indifferenza e l’individualismo, possiamo cadere nella tentazione di pensare che non si possa fare nulla, cambiare nulla e ci si debba arrendere di fronte alle brutalità che ci circondano, ma abbiamo il dovere di reagire con la forza dell’amore e dell’accoglienza nei confronti di chi “si aggrappa alla speranza come unica chance di vita”.
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Ameluk
È Venerdì Santo. A Mariotto, un minuscolo paese della Puglia, tutto è pronto per la Via Crucis, ma l’interprete di Gesù, il parrucchiere Michele, si siede sulla corone di spine. E’ l’inizio del calvario.
Nel ruolo di Cristo il prete manda allo sbaraglio l’amico Jusuf, ma c’è un problema; Jusuf è musulmano.
La notizia fa il giro del mondo e il mondo, insieme a Mariotto, si spacca in due.
Sotto un fuoco incrociato, tra momenti drammatici e situazioni comiche, toccare a Jusuf riportare la pace.