Già dirigente scolastico, è professore a contratto di Docimologia presso l’UNICAL. Si occupa di educazione ambientale e di processi formativi e non trascura la letteratura giovanile e la storia locale. Con alcuni amici ha fondato l’associazione culturale Irfea. Suoi scritti sono presenti in vari collettanei e periodici. Vive a Cassano allo Ionio.

  • SUL GOLGOTHA

    Testi di Dante Maffia, Carmelo Mezzasalma, Cecilia Perri, Francesco Savino, Giuseppe Zumpano.
    Opere pittoriche di Mario Pitocco e Serena Maffia

    15,00
  • Dante Maffia la forza della parola

    “Un omaggio a Dante Maffia, questo vogliono essere le pagine che seguono. Un omaggio doveroso non tanto perché coglie l’occasione del conferimento della cittadinanza onoraria da parte del comune di Cassano all’lonio ma soprattutto perché Maffia è unanimemente riconosciuto come una delle più autorevoli voci della cultura internazionale. È doveroso, questo omaggio, anche perché lui affonda le radici delle sue origini non solo nel paese che gli ha dato i natali e ha nutrito la sua prima formazione, Roseto Capo Spulico, ma anche in Cassano all’lonio, paese natale del padre Salvatore, paese pienamente vissuto dallo stesso Dante” (dall’introduzione).
    Per questo omaggio ci è parso opportuno impreziosire la copertina con il mare Jonio, il mare del mito e dei sogni, il mare di Sibari e di Pitagora.
    La fotografia, di Maurizio Guarino, dalla foce del Crati, fiume, anch’esso, un mito ancora vivo, apre lo sguardo all’orizzonte per cui viene spontaneo pensare ai versi che Maffia scrive per le figlie: “Come discese da un fiume / che cadenza il suo corso e verdeggiando / abbraccia il mare aperto, dove ci sono / navi pronte a salpare. / L’orizzonte una facondia di sussurri”. Sussurri come potrebbe essere la Grecia d’oriente, madre di quella Sibari che come un lampo illuminò la cultura del nostro territorio tanto che, scrive Dante Maffia, “ancora i sibariti lamentano / sulla riva dello Jonio la caduta / del mistero e l’esaltazione dell’arbitrio. / Crotone non esiste per la poesia”. (Da Di Rosa e di rose).
    Se il mare ricorre spesso nelle pagine scritte da Maffia (“sono uomo di mare e di passione”, scrive), lo Jonio in particolare, ha attraversato la sua vita e continua a farlo: “I francesi ti sanno donna / e io lo so perché: / per i tuoi seni immensi, / per la tua tenerezza quando sogni. / Mi piace che m’aspetti e che festeggi / i miei ritorni: / già alla Grilla m’investe l’euforia / delle tue onde. / Ed è bello che non m’assegni colpe / per le mie fughe e i miei dinieghi. / Vorrei sradicare le radici: ne sorridi, / mi accogli allegramente e fai le fusa. / E appena sono in te sento / che t’apri a un’armonia immacolata. / Mi dici: riposati, ti cullo, / dimentica gli affanni, / ci son io / a preservarti dall’invidia. / lo sono la tua sposa / e il tuo futuro. / Devo crederti o uccidere Calipso / che ancora implora ad alta voce Ulisse? / Sei la mia culla. / Sarai la mia bara eternamente?”

    (Lo Jonio sposa, inedito)

    2,00
  • SULLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
    Riflessioni

    Questo libro vuole invitare i lettori a una riflessione sul tema della valutazione scolastica, uno degli aspetti più delicati dei processi formativi, spesso fonte di ansie e di preoccupazioni per le sue ricadute sul piano emotivo e affettivo dei soggetti coinvolti.
    Partendo da questi presupposti vengono ripercorsi i significati che assume il termine valutazione in relazione ai modelli culturali che la sorreggono e che orientano anche l’azione educativa e didattica. È un approccio problematico che, tra l’altro, tenta di dar conto della notevole estensione semantica del termine e che rifugge dall’idea che nel parlare di valutazione ci si possa limitare a disa mine sui metodi, sulle tecniche e sugli strumenti, espressioni di un ben più vasto quadro di riferimento. L’idea di fondo che traspare dalla ricerca è che la valutazione è chiamata a contribuire al massimo sviluppo delle potenzialità di ogni persona, sostenendo il lungo cammino che conduce alla formazione di menti autonome in grado di auto-valutare le proprie prestazioni non solo per perseguire il successo formativo ma anche in vista di un apprendimento per l’intero arco della vita che, in quanto momento del più generale processo del “prendere forma”, contribuisce alla costruzione dell’identità del sé.

    12,00
  • Per Lelia

    I racconti, le testimonianze, gli scritti in genere raccolti in questi antologia vogliono avere due valenze. Da un verso intendono essere una testimonianza di affetto nei confronti di Lelia Risole, di cui vogliono rinverdire la memoria a quattro anni circa dalla sua dipartita, da un altro verso vogliono indurre a una riflessione sul tema della diversità e, più in generale, dell’alterità. Sono due valenze che si ricompongono in una sola, data la loro inscindibile significatività circa le sollecitazioni che ci offrono. La testimonianza nasce da un atto d’affetto ma quell’atto è solo il punto d’avvio del processo di riflessione.ln altre parole il sentimento si coniuga con la ragione indotta alla riflessione consapevole grazie alle emozioni suscitate delle narrazioni. Il messaggio che si vuole dare è racchiuso in alcune riflessioni di Lelia, che ebbe a scrivere: «proviamo a considerare la diversità un valore, [e l’altro] una persona da scoprire, una possibilità di arricchimento reciproco […] per vivere attivamente e in modo costruttivo la nostra società» e per «costruire una nuova cultura della disabilità, della diversità nei suoi molteplici aspetti, per abbattere le barriere mentali, per allargare le vedute su orizzonti di solidarietà, comunicazione e sensibilità intelligente», nella consapevolezza che il vero «problema sociale non è la disabilità ma la mentalità, la crescita di una cultura errata sul termine “diversità”, una mentalità difficile da cambiare in poco tempo».

    9,00