MEMORIA DEL TUO RITORNO
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Si tratta di un libro intensamente spirituale nel quale contano gli stati d’animo, le situazioni vissute, e conta la fede. e allora è bene per un attimo inquadrare che cosa è avvenuto almeno nell’ultimo mezzo secolo nel campo della poesia religiosa partendo da Clemente Rebora, da Mario Luzi, Carmelo Mezzasalma, Elena Bono, Margherita Guidacci, Davide Maria Turoldo, Luciano Luisi, Miranda Clementoni, Alberto Frattini fino ad arrivare a Rita Marinò Campo e Francesco Tarantino. A volte questi poeti hanno ingaggiato con Dio un corpo a corpo intenso, altre volte gli si sono rivolti in forma di preghiera, altre ancora chiedendo lumi su come vivere, su come comportarsi, su come attuare il Vangelo.
SKU: | 978-88-99514-35-8 |
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Category: | Poesia |
Anno | 2019 |
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Autore | |
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Palcoscenico
Questa raccolta di poesie, nelle quali “pathos” ed “eidos”, impressione e meditazione, stupore visivo ed evocazioni, ombreggiature e sonorità, felicemente si compenetrano, negli esiti migliori, dove la vigile sensibilità avviva la ricezione della dolorosa realtà, è nutrita di schietta partecipazione, anche nell’intreccio analogico e metaforico. La raccolta conferma le connotazioni salienti dell’Autore, il quale approda sempre ad una poetica lievitata dalla consapevolezza d’una intensa ricerca espressiva alla radice della parola, che s’incarna in versi umani e lucenti. La riflessione di Pasquale Battaglia, il quale dimostra il medesimo rispetto per la strofa e il verso libero, per giungere però alla conclusione che ogni poesia vale per quello che vive nascosto nelle pieghe delle forme, dipana entro una modulazione prosodica e metrica ricollegabile ad una dialett tradizione-innovazione, muove da interrogativi coscienziali ed esistenziali, canta ed essenzializza pensiero e sentimento sottesi da asprezze tematiche che gridano l’ansia dell’uomo del nostro tempo, soprattutto commuta il segnomagine in libero coinvolgimento nel caleidoscopio dell’umana realtà.
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ALLE PORTE DI ALESSANDRIA
L’antologia poetica di Giuseppe Goffredo non deve trarci in inganno. Il supporto è cartaceo. Ma è impastato con un DNAfattosi inchiostro. In queste pagine c’è del sangue, del sudore. Ci sono delle viscere, un cuore, un occhio che guarda, un respiro profondo, tracce di umori e linfa. Qui c’è un pensiero ‘simile a un campo minato’che attraversa periferie di esseri ‘dannati a sperare’. Vi sono ore meridiane di solitudine che trasudano e moti subitanei di risveglio al mondo. Qui c’è un corpo. La sua anima si aggira ‘tra timo e mentaccio’mentre ‘i cardi se la ridono’. Ma i cardi non sono i soli. E d’altronde non sempre se la ridono.
dall’Introduzione
Toni Maraini -
SPALLE AL MURO (au pied du mur)
Seconda raccolta poetica dell’autore che continua il suo interessante percorso, lasciandosi trasportare sempre dal cuore e dalla mente si fonde con la “gente del Maghréb”, a cui dedica questo libro che scritto in italiano, viene tradotto contemporaneamente in francese e in arabo, un piccolo sforzo per aprire le frontiere e comunicare con più persone. Questo libro da avvio alla campagna di solidarietà “un libro per una scuola Intercomunitaria”. L’appello è rivolto a tutti coloro che sono produttori di arte, disponibili con le loro opere a contribuire per una scuola Mediterranea.
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PREGHIERE DELLA PACE MONASTICA
Il libro Preghiere della pace monastica si pubblica per la prima volta in Italia. Il suo autore, il poeta argentino Tomàs Scusceria Muffatti, lo dedicò da giovane —aveva diciannove anni— a Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, in segno di gratitudine e affetto. Tomàs conobbe Jorge durante gli ultimi anni del liceo. Voleva diventare gesuita perché ammirava la formazione intellettuale e la preparazione culturale dei sacerdoti della Compagnia di Gesù.
El libro Oraciones de la paz monastica se publica por primera vez en Italia. Su autor, el poeta argentino Tomàs Scusceria Muffatti, lo dedicó de joven —tenia diecinueve arios— a Jorge Mario Bergoglio, el Papa Francisco, en signo de gratitud y afecto. Tomàs conoció a Jorge durante los últimos arios de la escuela secundaria. Quería convertirse en jesuita porque admiraba la formación intelectual y la preparación cultural de los sacerdotes de la Comparila de Jesús.
TEATRO 60
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L’ALTRO ME
PoesieEd io come sono nei miei occhi? Dopo aver letto i versi di Filippo mi è venuta voglia di bere acqua. Come quando vedi un film dove ci si disseta con piacere e quel piacere ti viene magicamente trasferito nel corpo e hai voglia di goderne anche tu. È poesia del corpo, quella di Filippo: fisica poesia. E proprio per questo, profonda senza perdere di naturalezza e chiarità. Sono le questioni di tutti i corpi quelle che affronta: il tempo, l ’amore, l ’identità, il viaggio, il rapporto con l ’altro da sé, animali o umani che siano, con l ’esterno, anch ’esso ‘dentro’ il corpo. È quindi anche consapevolezza di essere presente in ciascun ‘vivo’ e da ultimo –non è affatto scontato– in se stesso.Tant ’è che gli viene voglia di guardarsi dritto negli occhi, per lo stesso motivo per cui a me viene voglia di bere di corsa dell ’acqua dopo averlo letto. Attento ora a Mariangela. I suoi sono versi che possono far male. Entra dentro le sue parole a piedi scalzi, così come è capace di far lei, per sentire che la sua casa è il mondo. Un consiglio d’accortezza al lettore: guarda bene dove metti i piedi. Verso il mondo nutri rispetto, è l ’unico luogo munito di tetto per ripararti la testa. La casa di Mariangela è la mia, la tua casa, dove, se vuoi, sarai presente in autentica vita, in generosa miseria. Lasciati accompagnare, come ho fatto io. Leggi e rileggi, molte sono le sorprese. Poesie femmine, queste. Per loro, naturalmente stupido, sarei capace di dare e ricevere amore. C ’era, in un tempo glorioso per la poesia come per le tutte le arti, il luogo dove si incontravano i poeti. Questo posto era tanti posti sparsi per il mondo, nelle grandi come nelle piccole città. Luoghi semplici, essenziali ma mutevoli e straordinari in virtù della presenza assidua degli artisti. Dove si incontrano i poeti in questo Tempo Nero? Negli pseudocaffè letterari? Nelle enoteche? Su internet? Non so davvero come e dove si siano mai incontrati Mariangela e Filippo. Forse per caso, in una ricerca reciproca inconsapevole. Sta di fatto che poi puntualmente si riconoscono in quello che scrivono. Posso dire che si incontrano su fogli bianchi sporcati di nero? Chiedo il permesso, per non urtare quei poeti che si scrivono addosso senza tanto cercare confronti o affinità. Mariangela e Filippo si volevano incontrare e ci sono riusciti. Fuori dagli schemi che vogliono il poeta solitario, crocifisso nell ’anima e affranto anche nel fisico; sono giovani e sani, evviva!. Ho trovato interessante questo confronto su temi e stili comuni. È stato come mettere una poesia dell ’uno davanti allo specchio e vedere riflessa la poesia dell ’altra. Nella poesia, le parole pesano ma non contano, si sdoppiano, si lasciano, si abbandonano al lettore e si lasciano ingoiare. Per questo il poeta è un viaggiatore che produce pane. Senza di me e di te che leggi, non riuscirebbe mai a partire. E a nutrire.
Introduzione di Massimo Lanzetta
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MEDITERRANEO – PREMIO LETTERARIO “Ulisse” 1997
Le poesie di questa raccolta vogliono essere considerate come dei menù di accesso alla scoperta e alla lettura o alla riscoperta e alla rilettura di quello che possiamo chiamare essenza mediterranea, dove si incontrano richiami mitologici e storici, i riferimenti alla fede, gli usi e costumi vengono intesi,soprattutto dall’uomo del Mediterraneo come spinte a riappropriarsi delle sue radici.
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LA POESIA IN VERNACOLO DI GINO BLOISE
In questo libro si riprende la poesia in vernacolo cassanese di un grande uomo politico e di cultura quali è stato Gino Bloise.
Con questo libro vogliamo rendere omaggio ad un anno di distanza dalla sua scomparsa, ad un uomo che si è fortemente distinto, per volontà ed impegno nel campo della scuola, nel campo della politica, dove si è sempre schierato dalla parte della classe lavoratrice, e nel campo della cultura, dove ha spaziato in lungo e in largo, dal giornalismo alla saggistica, alla critica, alla poesia ed in particolar modo alla poesia in vernacolo cassanese. -
TOCCHI DI TINTA
Li scioglie o li annoda i nodi una penna?
La Poesia è un nodo da sciogliere?
Nella prima parte di questa raccolta di poesie c’è come una germinazione, s’impollinano piccole gemme, si adombrano coste, cinture, cerniere.
Nella seconda si dichiarano come ad un doganiere esigente le Impronte di cui si è fatti (le impronte del trucco, dei sogni, le impronte genetiche, le impronte della storia ovvero di chi è stata bambina negli anni Cinquanta).
Nella terza e ultima parte, infine, si assume un Corpo e le parole per dirlo e, dunque, lavarsi, pettinarsi, calzarsi, foggiarsi e foggiare, infine raccontarsi.
Queste poesie hanno dato corpo nel 1990 all’omonimo Video di Poesia prodotto dal Centro Radio Televisivo dell’Università della Calabria, vincitore assoluto in quell’anno stesso del Premio Internazionale “Nosside” di Poesia in video.