IO NON CI CASCO
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È la storia di un ragazzo di 18 ani che cade in coma in seguito ad un incidente col motorino. Questa tragedia darà modo ai genitori separati di riavvicinarsi e agli amici di esprimersi come sono realmente con le loro paure, la ansie, le speranze e i loro desideri. Il letto d’ospedale diventa una sorta di confessionale e la stanza un ritrovo degli amici del protagonista.
SKU: | 978-88-87897-86-9 |
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Category: | Cinema |
Anno | 2007 |
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Autore | |
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CONSUMARE PASSIONI
CINEMA E CIOCCOLATOAbbinare ai propri prodotti immagini di uno stesso film, inserire in ogni pacchetto di cioccolato ogni volta un altrettanto appetibile “cromos” di un film, era un modo negli anni Dieci di fomentare e istigare il consumo di prodotti parimenti voluttuari e volatili: il cinema e il cioccolato.
Si consumavano in tal modo all’unisono passioni, nel mentre pure si cavalcava l’onda di un fenomeno, il cinema, che attirava sempre più spettatori, superava confini e andava proprio in quegli anni creando i suoi divi. Le immagini dei film personalizzate con il “logo” dell’industria di cioccolato, che le aveva fatte stampare, vennero da diverse aziende abbinate ai propri prodotti in maniera seriale, inducendo gli spettatori a ricercare altre immagini dello stesso film per comporne la serie e quindi ad acquistare altri loro prodotti.
In questo libro, che fa seguito al nostro “Cinema Fondente” pubblicato nel 2001, si vedranno immagini di film quali Mayblossom del 1917, Foolish Wives del 1922, di Napoléon di Abel Gange e di diversi altri film di quegli anni, dive celeberrime del cinema muto Pearl White, Mary Pickford, Lil Dagover, Mae Bush e divi altrettanto celebri quali Chaplin, Albert Dieudonné il Napoléon di Abel Gance, Francis Ford, il fratello attore del regista John Ford, Erich Von Stroheim in un ruolo di attore protagonista, si vedranno anche le foto di divi italiani e stranieri fatte pubblicare dalla ditta di cioccolato Zaini, di Norma Shearer, John Gilbert, Lilian Gish, Pola Negri, Dolores Costello, Rodolfo Valentino, Francesca Bertini, Jackie Coogan, Harold Lloyd e alcune rarissime fotografie della Collezione di dive fatte stampare dalla Perugina. -
UNA FREQUENTAZIONE RAREFATTA
Nel periodo tra le due guerre, il mercato cinematografico italiano ha assorbito all’incirca 1300 film nazionali, 4000 americani, 1500 tedeschi, 900 francesi, 170 austriaci e 200 provenienti da una ventina di altri paesi, la quota inglese è di soli 250 in più di vent’anni; eppure, se si dà credito alla monumentale filmografia di Dennis Gifford, la produzione cinematografica britannica appare non certo al di sotto delle consorelle europee. Cosa ha causato questa povertà di presenze sui nostri schermi di quanto veniva prodotto al di là della Manica? Questo volume cerca di fare un pò di luce, innanzi tutto elencando, sulla base dei titoli riportati nei visti della censura, quali e quante pellicole inglesi vennero importate e, rileggendo brani delle recensioni dell’epoca, cosa ne scrissero coloro che ne furono spettatori, con l’intento di chiarire, almeno in parte, i motivi di una frequentazione così rarefatta.
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IL SOLE CON L’ARCHERMES
un film di Matilde Tortora sui 150 anni dell’Unità d’ItaliaIl Film “Il Sole con l’alchèrmes”, ideato, scritto e diretto da Matilde Tortora, montaggio di Orazio Garofalo, è stato completato nel febbraio del 2011. La prima proiezione del film si è tenuta a Firenze 1’8 marzo al Cinema Odeon, a cura del Festival Internazionale Cinema e Donna e della Fondazione Sistema Mediateca Toscana. Sono seguite proiezioni in altre città (Narni, Napoli, Spoleto) e altre ne vanno a seguire, in maggio a Torino e in altri luoghi. Il Film è stato inserito tra gli eventi dei 150 anni dell’Unità d’Italia: www.iluoghidellamemoria.it
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AU PAYS NOIR
Questo saggio, nel mentre restituisce alla visione reperti di iconografia filmica molto rari, attesta pure come la prima possibilità di uno “schermo in tasca”
fu avviata e resa possibile proprio dalla Maison au Coq ai primi del secolo, quando non erano trascorsi che pochi anni dall’avvento del cinema.
Oltre che di Au Pays Noir realizzato nel 1905 da Ferdinand Zecca, si ritro – veranno in questo libro immagini trasposte su cartoline dei seguenti altri film
Pathé: Don Quichotte, un film di 430 m., 1903, Don Juan, un film di 225 m. a colori, 1904, Le Petit Poucet, un film di 255 m., 1905, tratto dal racconto di Charles Perrault e Le Chemineau, un film di 110 m. en partie viré, tratto dal secondo libro dei Miserabili di Victor Hugo, realizzato nel 1905 da Albert Capellani. -
INTIMO SEGRETO AMORE
Mi è piaciuto, attraverso il Sonetto 46 di Shakespeare, pensare all’Amore come ad un’entità nata per ognuno di noi e prima di noi in attesa di essere trovata e riconosciuta. Senza epoca.
Un amore muto, silente, che può sottrarsi all’uso della parola perché in grado di comunicare attraverso gli sguardi.
Per uscire dai dedali del Mistero dell’Amore ho cercato una chiave onirica.Silvia Budri
LIBRO + DVD -
A ME RESTA LA SPERANZA!
Nel nostro mondo probabilmente comodo, quando leggiamo notizie orribili, vivendo in una società in cui impera l’indifferenza e l’individualismo, possiamo cadere nella tentazione di pensare che non si possa fare nulla, cambiare nulla e ci si debba arrendere di fronte alle brutalità che ci circondano, ma abbiamo il dovere di reagire con la forza dell’amore e dell’accoglienza nei confronti di chi “si aggrappa alla speranza come unica chance di vita”.
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DALLO SCHERMO ALLA PAROLA
Prendiamo il secolo che si è appena concluso, il grande e terribile Novecento, a cui malgrado il millennio apparteniamo ancora. Prendiamo l’arte che esprime caratterizza e dà forma al Novecento, il Cinema. Una parte rilevante della produzione cinematografica, di quella significativa, è andata dispersa e distrutta, prima di trovare restauro e rifugio nei musei del cinema, nelle videoteche, nei DVD.
Ci restano titoli senza testi, attestazioni indirette e frammentarie, citazioni di seconda mano. Come recuperare quei prodotti culturali, quei segni della nostra vita?
Per alcuni momenti cinematografici una possibilità ci sarebbe, se crediamo nella traducibilità intercodici (alcuni non ci credono, e per essi non c’è più speranza). Il film in senso proprio, cioè la pellicola, il peculiare e fragile supporto materiale è perduto, e con esso il significato specifico della sequenza di immagini in movimento che vi era depositato (e che si sarebbe realizzato in ogni visione in un nuovo effetto di senso). Ma i film sono a volte tratti da racconti, e sempre più spesso racconti (di secondo grado?) sono tratti da film. Se pensiamo che un libro conservi ancora qualcosa di un film, del suo film (almeno la fabula, lo schema narrativo), allora quando il film è perduto, ma il libro che ne è stato tratto rimane, anche di quei film non tutto è perduto (…) Per un paio di decenni, verso la prima metà del Novecento, sono stati prodotti libricini a fogli sciolti, con immagini e testo, che ripetevano storie di cinema, di film e di attori, agli appassionati. Non hanno conquistato il nome né il libro, né un posto nelle biblioteche, e sono andati perduti anch’essi. Tracce scomparse di segni a volte perduti (…) Brani di vicende, scene cinematografiche, primi piani tornano alla luce. Sullo sfondo il film, celebre o dimenticato, conservato, o perduto. In primo piano i piccoli fogli volanti, troppo leggeri per essere manipolati da un braccio-robot, e che resterebbero sospesi a mezz’aria, planando eternamente, come foglie, come piume, nell’aria senza vento delle biblioteche. Intorno ad essi in trasparenza si riaffacciano i sussurri i sorrisi gli sguardi di quando eravamo felici,e non lo sapevamo.Dalla prefazione di Daniele Gambarara.
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TARZAN – CINEMA E CIOCCOLATO
Chi non conosce la bontà e la meritata fama del cioccolato, che fin da subito volle anche legare, per il lungimirante intuito dei produttori di cioccolato (come ha rivelato Matilde Tortora anni fa con il suo libro Cinema Fondente), il consumo e la pubblicizzazione dei propri golosi e appetibili prodotti a film di successo fin dai primi anni del cinema, instaurando, in tal modo, un primato di liaison con il cinema?
Le immagini dei film personalizzate con il “logo” dell’industria di cioccolato, vennero da diverse aziende abbinate ai propri prodotti in maniera seriale, inducendo gli spettatori a ricercare altre immagini dello stesso film per comporne la serie e quindi ad acquistare altri loro prodotti. Celeberrime le serie fine anni Venti della Perugina, della Zaini riportate nel libro Consumare Passioni. Cinema e Cioccolato di Matilde Tortora, il secondo libro della Trilogia su Cinema e Cioccolato, che questo volume su Tarzan oggi conclude. Sono in questo libro riportati gli album di figurine fatti stampare negli anni Quaranta dalla COOP S. G. C. Micheroux, industria di cioccolato belga, per autorizzazione speciale della MGM, casa di produzione dei film ,con immagini dai film della serie Tarzan, il personaggio creato da Edgar Rice Burroughs nel 1912, interpretati da Johnny Weissmuller. Queste immagini di film e cioccolato hanno una loro indiscutibile attrattiva che questo libro consegna alla fruizione di molti, ancora oggi, testimonianza ulteriore del grande fascino del cinema, del grande fascino del cioccolato! Basti pensare che la colorazione di queste figurine furono a cura della stessa casa di produzione dei film, la potente MGM, tanto è vero che a ridosso si legge a chiare lettere “Colour Adaptations of the MGM Tarzan Films” ed effettivamente il loro fascino dura tuttora , come ancora oggi dura il fascino di Tarzan, che è stato antesignano di un enorme successo mediatico fin da subito e che dura tuttora, anche per le implicazioni di esotismo, ritorno alla natura, insofferenza alle costrizioni della vita metropolitana.