• LA PELLE DEGLI SPECCHI

    Molti sono i cammini per intravedere qualche indizio di poesia. Pochi sono coloro che parlano dalla meta. Quasi mai sanno che lo stanno facendo, e tanto meno i presuntuosi critici che li giudicano. Pertanto, dichiarata la mia interiorità di lettore, credo che dobbiamo ascoltare la voce di Scusceria Muffatti, l’unica che in questo contesto e testo ha autorità, ha verità e bellezza da esprimere, ha lo splendore sempre rinnovato dell’uomo che lotta, per mezzo dell’insufficienza del linguaggio, al fine di stabilire il suo dominio spirituale su una frazione piccola di vita, di universo, che è l’unica che ci faccia intuire la sostanza di ciò che dovrebbe essere eterno.
    Ulyses Petit de Murat

    7,00
  • L’OMBRA SUA TORNA

    Sì, mio bel lettore, se ci sarai. Siamo alla conclusione perché sei intelligente ed informato, hai letto libri di storia, vedi i telegiornali, ascolti i notiziari radio e acquisti tre quotidiani di opposte tendenze politiche e confessionali. Sai quindi, dove ti avrei portato scrivendo ancora, a lungo, a rischio di annoiarti e di lasciare a te la decisione di chiudere il libro che avevo in mente e se avessi trovato chi lo pubblicasse.
    L’interruzione non mi è venuta di proposito, me l’hanno imposta altri lavori più urgenti, altri impegni e poi, col passare del tempo, è intervenuta la voglia di sognare che un giorno,
    nel futuro remoto, qualcuno, venuto in possesso di questo computer con cui sto scrivendo, obsoleto in angolo di soffitta o magazzino, avrebbe comunicato alla stampa il fortuito
    ritrovamento di un’opera di eccezionale valore storico e letterario lasciata incompiuta dal grande scrittore che per tutta la vita ha sognato di diventare senza riuscirci.
    Vale, mio bel lettore. Se poi bello non sei, fa nulla, è lo stesso. Importante è che, almeno tu, ci sia.

    15,00
  • SONETTI D’AMORE

    Quindici autori parlano del Petrarca nella loro lingua materna e sono tradotti con testo a fronte in italiano.
    La prima edizione del presente volume, dallo stesso titolo e sottotitolo, è apparsa nel 1997. Dalla sua pubblicazione ad oggi ne sono rimaste solo poche copie,
    dato per me sorprendente.
    Questo particolare mi ha sollecitato a farne uscire una nuova edizione, considerevolmente ampliata per la quantità di sonetti tradotti (prima ve ne erano 40 ed ora invece 55), in cui sono stati inclusi altri quattro poeti ed una postfazione riveduta ed accresciuta (dal libro osservazioni dell’autore).
    Gli editori e l’autore dedicano questo libro al settimo centenario della nascita di Francesco Petrarca (1304-2004)

    15,00
  • REBECCA

    Non vi sono in questa prosa né grida né pathos né condanne; l’aura sacrale della parola ci introduce in un’atmosfera di sofferenza umana con la solennità del silenzio, attraverso il
    prisma del profondo dell’anima, dimora dei sentimenti più puri. […] Per tale motivo questo è un romanzo che trascende la tematica dell’Olocausto su cui è costruito e ne offre una
    chiave di lettura sul modello del mito dell’eroe che tramite l’esposizione ad un pericolo mortale riesce a ritrovare un bene prezioso, difficilmente raggiungibile (Suzana Glavas).
    Talvolta bisogna piegarsi fino a terra, sta scritto nei libri sacri, per vedere il volto del Signore. Talvolta, invece, bisogna rimanere in silenzio per esprimere le giuste parole. E
    talvolta bisogna prendere un libro in mano, un libro come Rebecca nel profondo dell’anima, e in esso ritrovare conforto e rivivere la speranza che il mondo, con tutti noi che ne
    facciamo parte, è comunque tenero e davvero buono (David Albahari).

    18,00
  • LA PERPENDICOLARE

    Tutti prima o poi arrivano all’ultima spiaggia, molti decidono di lasciarsi morire, alcuni fissano il loro squardo all’orizzonte, pochi, senza una ragione apparente, iniziano a scavare sotto la sabbia, solo fra questi, ci sarà chi troverà la PERPENDICOLARE che lo riporterà a casa.

    10,00
  • LA CH@T

    Roberta Artegiani, una bella e giovane grafica pubblicitaria, conosce in rete, tramite un programma di chat, un giovane che la irretisce con il suo fascino misterioso. La ragazza, nuova ai misteriosi ed imperscrutabili recessi del sentimento, dapprima fugge davanti a quello che vede e che ha sempre visto come un pericolo, ma dopo si lascia andare e chiede, violentando la sua natura solitaria, di incontrarlo di persona….
    Un fantasy – thriller dai risvolti inaspettati e sorprendenti all’interno di un super – tecnologico Centro Direzionale di futuristica fattura.

    10,00
  • DALLO SCHERMO ALLA PAROLA

    Prendiamo il secolo che si è appena concluso, il grande e terribile Novecento, a cui malgrado il millennio apparteniamo ancora. Prendiamo l’arte che esprime caratterizza e dà forma al Novecento, il Cinema. Una parte rilevante della produzione cinematografica, di quella significativa, è andata dispersa e distrutta, prima di trovare restauro e rifugio nei musei del cinema, nelle videoteche, nei DVD.
    Ci restano titoli senza testi, attestazioni indirette e frammentarie, citazioni di seconda mano. Come recuperare quei prodotti culturali, quei segni della nostra vita?
    Per alcuni momenti cinematografici una possibilità ci sarebbe, se crediamo nella traducibilità intercodici (alcuni non ci credono, e per essi non c’è più speranza). Il film in senso proprio, cioè la pellicola, il peculiare e fragile supporto materiale è perduto, e con esso il significato specifico della sequenza di immagini in movimento che vi era depositato (e che si sarebbe realizzato in ogni visione in un nuovo effetto di senso). Ma i film sono a volte tratti da racconti, e sempre più spesso racconti (di secondo grado?) sono tratti da film. Se pensiamo che un libro conservi ancora qualcosa di un film, del suo film (almeno la fabula, lo schema narrativo), allora quando il film è perduto, ma il libro che ne è stato tratto rimane, anche di quei film non tutto è perduto (…) Per un paio di decenni, verso la prima metà del Novecento, sono stati prodotti libricini a fogli sciolti, con immagini e testo, che ripetevano storie di cinema, di film e di attori, agli appassionati. Non hanno conquistato il nome né il libro, né un posto nelle biblioteche, e sono andati perduti anch’essi. Tracce scomparse di segni a volte perduti (…) Brani di vicende, scene cinematografiche, primi piani tornano alla luce. Sullo sfondo il film, celebre o dimenticato, conservato, o perduto. In primo piano i piccoli fogli volanti, troppo leggeri per essere manipolati da un braccio-robot, e che resterebbero sospesi a mezz’aria, planando eternamente, come foglie, come piume, nell’aria senza vento delle biblioteche. Intorno ad essi in trasparenza si riaffacciano i sussurri i sorrisi gli sguardi di quando eravamo felici,e non lo sapevamo.

    Dalla prefazione di Daniele Gambarara.

    20,00
  • GERUSALEMME
    IL GIARDINO DI MIRIAM E SALMAN

    Per amore di Israele e dei suoi e nostri fratelli e sorelle Palestinesi è stato scritto questo testo di Lidia Caputo: nella storia del «possibile impossibile
    » amore di Myriam, ragazza Ebrea, e Salman, giovane Palestinese, storia «battezzata» nel sangue degli innocenti, è un futuro che si lascia intravedere.
    Un futuro che passa attraverso la conversione dei cuori e la fiducia che il “fratello – nemico” possa ritornare ad essere – per gli uni e gli altri – quello
    che è davanti agli occhi di Dio: semplicemente il «fratello».

    Dalla prefazione di Bruno Forte

    Lidia Caputo’s text was written because of the love she has for Israel and her and our Palestinian brothers and sisters. In the story of the «impossible – possible» love between a Jewish girl, Miriam, and a Palestinian young man, Salman, a story “baptized” in innocent blood, a future ray of hope can be perceived, a future which passes through the conversion of hearts and the faith that the «brother-cum-enemy» may go back to being – for one and the other – what he was before the eyes of God:
    simply, the “brother”.

    From Bruno Forte’s preface

    15,00
  • IL CIELO SOPRA BAGHDAD
    Diario di un viaggio in Iraq

    Ci vengono incontro per non essere lasciati soli questi bambini di Baghdad. Per dire che ci sono. Ci sono per essere vivi. Ci chiedono di non essere uccisi da bombe e missili.
    Ci chiedono un futuro dentro al mondo perché è del mondo che sono parte. Figli di padri e di madri con le mammelle della speranza prosciugate.
    Padri, madri, figli. Orfani. Diseredati dal mondo. Sento che è la loro grazia che mi assale. Questa è la magnifica verità che da lontano sospettavo e che ora mi danza intorno: gioia che si veste di oscura tragedia; fuoco di vita che vuole esser vivo, liberarsi dall’ombra della morte: nel giorno prima… delle mille e mille e una notte su Baghdad.
    Sto fermo, irrigidito nella dolcezza di questa magnifica allegria, mentre Beppe scatta, dribbla, gioca con la folla dei bambini, scalciando una palla di stracci, si porta dietro tutte quelle voci squillanti – Totti! Baggio! Baggio! Totti! – Tutto e tutti intorno si muovono, partecipano con entusiasmo, muovono le gambe, si lanciano insieme nel gioco tramenando all’unisono da una parte all’altra dello spiazzo, tagliando l’aria con le grida, roteando nella polvere generosi, in una gioia finalmente esplosa, si chiamano fra loro: Ruha, Zuabi, Labadi, Whaib, Saad, Gazy, Hamidai, Mohadi, Oudah, Sahli…

    15,00
  • DIARIO DI VIAGGIO IN AMERICA
    Tra fondamentalismo e guerra

    Amo questa città, questo paese. Sono tanti i ricordi disseminati negli anni, gli amici, i luoghi, gli affetti che lascio dietro di me. Più ancora, lascio una parte di me. Ma lascio anche un clima di irrazionale paura, pericolose manipolazioni d’opinione e d’informazione, impensati raggruppamenti di potere che si giocano il mondo, un vacillare nell’immaginario apocalittico. (…) Che fare? Intanto, riuscire a spiegare un certo numero di cose a quanti non vogliono capire e, nel contempo, controbattere all’antiamericanismo epidermico testimoniando su un’altra America. A modo mio, ho cercato di farlo ad ogni passo del mio viaggio e seguendo il filo degli eventi. So che affrontando la questione del fondamentalismo americano, e dei suoi risvolti, i miei appunti rischiano invece di mettere in risalto un tutt’altro aspetto. Ma, è proprio tacendo che tradirei l’America della ragione, quella che conosco e rispetto. E tradirei tutti quanti potrebbero essere, e sono, minacciati dal suo oscurarsi sotto il peso di una infinita geo-strategia della possenza.

    12,00
  • OLMO

    Olmo, la trama dell’anima di un ragazzo «avvilito», che si finge morto, sotto il lenzuolo, sperando di intenerire sua madre, «bella», in quell’ «abito di seta indiana, ricoperto di sole». […] Olmo, un personaggio inchiostrato tra le righe della klisis. […] Uno scavo tremante, lieve. Ampio, sino ai campi della Übertragung. Superbo. «Lei rispose col tremolio lieve, esitante, di una goccia che pende ancora sulle foglie per scivolare poi a terra, silenziosa, quando più nessuno la vede».

    Dalla Prefazione di F. S. Dòdaro

    9,00
  • PER ASPERA AD ASTRA

    Romilda Ciardullo è alla sua prima esperienza letteraria, dal 1996 è non vedente. Romilda adotta un linguaggio a volte romantico, altre schietto, sincero, incline
    al suo animo. Spesso la sua poesia è divorata e si fa carico dei mali del mondo, così, determinata scrive: Lulù, Vedove, Le Torri gemelle…
    Romilda racconta se stessa ed i suoi sogni, i desideri, le delusioni che la circondano con naturale destrezza, abile la sua penna scrive ciò che il cuore le detta, e così rapisce tutti noi nel sogno della lettura.
    Anche per voi come per me l’incontro con la sua poesia, non sarà stocastico.

    dalla Prefazione
    Anna Lauria

    7,00
  • ALLE PORTE DI ALESSANDRIA

    L’antologia poetica di Giuseppe Goffredo non deve trarci in inganno. Il supporto è cartaceo. Ma è impastato con un DNAfattosi inchiostro. In queste pagine c’è del sangue, del sudore. Ci sono delle viscere, un cuore, un occhio che guarda, un respiro profondo, tracce di umori e linfa. Qui c’è un pensiero ‘simile a un campo minato’che attraversa periferie di esseri ‘dannati a sperare’. Vi sono ore meridiane di solitudine che trasudano e moti subitanei di risveglio al mondo. Qui c’è un corpo. La sua anima si aggira ‘tra timo e mentaccio’mentre ‘i cardi se la ridono’. Ma i cardi non sono i soli. E d’altronde non sempre se la ridono.

    dall’Introduzione
    Toni Maraini

    12,00
  • LA VITTORIA SUL SOLE

    “La vittoria sul sole (Pobeda nad solncem), rappresentata all’inizio di dicembre 1913 al teatro “Luna-Park” di Pietroburgo, è un esperimento moderno di opera d’arte totale: il libretto di Aleksej Kru?cënych, le scene ed i costumi di Kazimir Malevi ?c e, anche se in misura minore, la musica di Michail Matju?sin condividono non solo l’impeto dissacratorio nei riguardi dei valori della tradizione, ma sono accomunati soprattutto dal tentativo di creare nuovi linguaggi artistici in campo poetico, pittorico e musicale. Se l’operato degli autori trae le sue giustificazioni teoriche dall’atteggiamento iconoclasta del futurismo, il concreto lavoro artistico si ispira, oltre che al futurismo, a tecniche sperimentate nell’ambito del cubismo”.

    Dalla postfazione a cura di Michaela Bohmig

    10,00
  • DORIA UN VIAGGIO NEL PASSATO
    (Cenni Storici e Tradizioni)

    “Un viaggio appassionato nel passato di Doria fatto da uno studioso che ha richiamato alla memoria dei suoi concittadini storia e tradizioni locali dal 1870 ai nostri giorni. Nell’esporre alcuni argomenti l’autore li ha inserito, forse per maggiore chiarezza, nel contesto storico che abbraccia diversi secoli. Pertanto ha fatto ricorso ad eventi di natura militare e religiosa, collegati fra loro e con gli argomenti da una interdipendenza e da un chiaro nesso logico. È un lavoro che apre spiragli ad ulteriori ricerche”.

    15,00
  • MASTRO FALEGNAME

    Un famoso “mastro falegname”, quattro pipe e un segreto da scoprire. Un giovane si appassiona alla storia del vecchio falegname e cerca di aiutarlo…
    È la storia di un’amicizia che va oltre ogni confine, ogni barriera.
    Un’amicizia intesa come una cosa così grande che non si può definire o descrivere!
    Un testo per gli adulti, ma anche per i ragazzi e i bambini.
    Per gli adulti, in quanto dovrebbero “riscoprire” il significato della parola amicizia; per i più piccoli invece, per “scoprirla”.

    6,00
  • CALABRIA MEDITERRONE DA SCOPRIRE

    “Calabria Mediterraneo da scoprire” recita un famoso cartellone pubblicitario, qui al posto di Mediterraneo si ha un Mediterrone fra itinerari da scoprire…

    0,00
  • QUANDO I FIORI NON PROFUMANO

    “Anche la solitudine di Giovanni ora appariva più evidente, né era colpa dei figli e della moglie che lo avevano abbandonato. Era colpa del tempo programmato, delle convenzioni che abituano a liberarsi del superfluo. Il vecchio è un superfluo, i dialoghi in libertà sono un superfluo, i sogni sono un superfluo. Sara è un superfluo, perché i sentimenti e la solidarietà si possono stimolare virtualmente con le immagini. Ma non è colpa del fiume in piena se l’uomo patisce le inondazioni”.

    7,00
  • AU PAYS NOIR

    Questo saggio, nel mentre restituisce alla visione reperti di iconografia filmica molto rari, attesta pure come la prima possibilità di uno “schermo in tasca”
    fu avviata e resa possibile proprio dalla Maison au Coq ai primi del secolo, quando non erano trascorsi che pochi anni dall’avvento del cinema.
    Oltre che di Au Pays Noir realizzato nel 1905 da Ferdinand Zecca, si ritro – veranno in questo libro immagini trasposte su cartoline dei seguenti altri film
    Pathé: Don Quichotte, un film di 430 m., 1903, Don Juan, un film di 225 m. a colori, 1904, Le Petit Poucet, un film di 255 m., 1905, tratto dal racconto di Charles Perrault e Le Chemineau, un film di 110 m. en partie viré, tratto dal secondo libro dei Miserabili di Victor Hugo, realizzato nel 1905 da Albert Capellani.

    15,00
  • AI CONFINI DELL’ANIMA

    Le poesie di Anna: belle, struggenti, piene d’amore, di sagezza, d’intelligenza, di luccicanza, di quella semplicità tipica di tutti coloro che sanno toccare l’anima
    perchè un’entità superiore ha toccato la loro.
    Descrivere i pensieri che Anna sa, mirabilmente, tradurre in parole su fogli di carta, non è pensabile. Non è credibile. Non è fattibile. Farlo sarebbe pura presunzione.
    Si possono, forse, descrivere gli stati d’animo degli eletti? Dei privilegiati?
    Dei cultori dello spirito?
    Io, personalmente non lo so fare. So dire soltanto, e in verità, che a volte, dopo una giornata in cui ho conosciuto l’aridità e l’avidità dell’uomo, spesso, mi rifugio nelle parol di questa donno del profondo sud che sa portare un po’di sole nella mia anima ferita e provata. Poi spengo la luce. E dormo sognando. Come quand’ero bimbo e sentivo, vicino, l’alito rassicurante di mia madre.

    7,00