Riccardo D’Elia (Cassano allo Ionio 16 aprile 1859 — Castelo (ES) 12 giugno 1933), medico laureatosi nella capitale culturale del Mezzogiono, Napoli, figlio di Pomponio, farmacista e più volte sindaco di Cassano, nel 1888 è emigrato in America latina, dove ha avuto incarichi anche prestigiosi.
La sua prima opera finora conosciuta, Argentina, Paraguay e Brasile: ricordi, impressioni e consigli, è stata premiata nel 1908 con medaglia d’oro all’Esposizione nazionale di Rio de Janeiro. Quando aveva maturato ben 38 anni di professione ha pubblicato un Dizionario Medico Enciclopedico (Livreria Editora de Barz Lauria, Rio de Janeiro, 1926). E’ stato anche autore di un Manuale pratico di Ostetricia e Pediatria (Pedidos a Livraria J. Riberio dos Santos, Rio de Janeiro) e di altre opere di medicina.

  • ARGENTINA, PARAGUAY E BRASILE
    ricordi, impressioni e consigli

    Pubblicato la prima volta nel 1906 dalla Tipografia Torinese, Argentina, Paraguay e Brasile: ricordi, impressioni e consigli, è la narrazione del lungo viaggio e delle vicende che portarono Riccardo D’Elia a stabilirsi nei villaggi di Sào Vicente e Jaguari nel Rio Grande do Sul. Il medico calabrese il 10 maggio del 1888, quando «un lembo di cielo appariva ancora chiaro, e le nuvole s’intagliavano più nere e più enormi, mentre la luna pallida e grande a poco a poco sorgeva dietro una catena di monti», lascia Cassano allo Ionio in Calabria. Parte non perché costretto da stringenti motivi economici quanto per inseguire il sogno di un diverso tenore di vita, di avventure e di ricerca di felicità e di fortuna, come tanti della sua stessa estrazione sociale attratti non solo dalle informazioni che ricevevano dalla rete amicale già emigrata ma anche dalle prospettive di sviluppo dei paesi dell’America latina le cui politiche favorivano l’immigrazione, anche quella di medici e di altri professionisti.
    Sono pagine dense di emozioni quelle di D’Elia, in cui la storia individuale e familiare, le sue vicende nelle terre di alcuni paesi dell’America latina e le sue annotazioni divengono fonte storica per la conoscenza della formazione del Rio Grande do Sul, come sottolinea Nuncia Santoro de Constantino. Ma sono anche uno spaccato sulle memorie del paese custodite nella mente e nel cuore degli emigrati, sulle loro consuetudini in terre altre, sulle loro fortune e sulle loro sfortune, come sono il commosso racconto-diario delle tappe di un viaggio percorso insieme a Carlotta, moglie adorata, alla bambinaia, all'”idolatrata” figlioletta Maria, al cugino Leonardo Taranto con la moglie Clotilde. Sguardo curioso, ma sempre vigile e documentato, quello del medico cassanese, emigrato in Paesi altri dove ha modo di ammirare la lussureggiante natura, di osservare le principali attività economiche e di conoscere la cultura dei luoghi e dove, quando lo sguardo si posa sul paesaggio, si fa dirompente la commozione nel ricordo del paese natio.

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