UNA FREQUENTAZIONE RAREFATTA
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Nel periodo tra le due guerre, il mercato cinematografico italiano ha assorbito all’incirca 1300 film nazionali, 4000 americani, 1500 tedeschi, 900 francesi, 170 austriaci e 200 provenienti da una ventina di altri paesi, la quota inglese è di soli 250 in più di vent’anni; eppure, se si dà credito alla monumentale filmografia di Dennis Gifford, la produzione cinematografica britannica appare non certo al di sotto delle consorelle europee. Cosa ha causato questa povertà di presenze sui nostri schermi di quanto veniva prodotto al di là della Manica? Questo volume cerca di fare un pò di luce, innanzi tutto elencando, sulla base dei titoli riportati nei visti della censura, quali e quante pellicole inglesi vennero importate e, rileggendo brani delle recensioni dell’epoca, cosa ne scrissero coloro che ne furono spettatori, con l’intento di chiarire, almeno in parte, i motivi di una frequentazione così rarefatta.
SKU: | LME00048 |
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Category: | Cinema |
Anno | 2005 |
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Autore | |
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IL PIANETA CINEMA
Incontri ravvicinatiOggi, con l’abituale instancabile ricorso che noi facciamo alla terminologia inglese, si usa la parola location per dire di un luogo individuato e scelto per girarvi scene di un film: questo libro di Sergio Micheli, assai originale e unico nel suo genere, ci porta un contributo di prima mano su quella location primaria, assolutamente insostituibile che è il cuore e l’attenzione di uno spettatore di film.
Tutti i film, e sono davvero tanti, di cui Sergio Micheli ci conduce ad limina in questo libro, hanno avuto infatti la ventura di una localizzazione comune, imprescindibile e preziosa: il cuore e la mente di Sergio. Che, in primis, è stato ed è uno spettatore, ma è anche uno storico, critico, studioso, regista egli stesso e docente di storia del cinema e allora Micheli, nell’esercizio di queste sue appassionate competenze e professionalità, si è trovato anche molte volte nella condizione di incontrare registi attori, troupes cinematografiche, di attivare egli stesso incontri, eventi, interviste, festival di cinema in Italia e in diversi altri Paesi stranieri e in tutte queste occasioni egli ha catturato… quel quid che di solito non viene menzionato nelle storie ufficiali (e dunque anche nelle storie del cinema), ovverossia la grana dell’incontro reale con i protagonisti del cinema, che, si badi bene, è un reality captures, molto poco praticato fin qui da altri studiosi, ma non meno interessante di uno screen captures cui pure tutti noi siamo adusi.
Qualche nome, ad esempio, per restare in ambito italiano: Alessandro Blasetti, Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, Alberto Sordi, Macello Mastroianni, Michelangelo Antonioni e “gli ultimi mohicani” ovvero gli indimenticati divi degli anni Trenta – Quaranta Roberto Villa, Maria Denis, Maria Mercader, Lilia Silvi, Massimo Gironi.Dall’Introduzione di Matilde Tortora
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Mi è piaciuto, attraverso il Sonetto 46 di Shakespeare, pensare all’Amore come ad un’entità nata per ognuno di noi e prima di noi in attesa di essere trovata e riconosciuta. Senza epoca.
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Attraverso la vicenda d’amore e di amicizia di una ragazza e del rapporto tra genitori e figli si raccontano le storie vere di giovani che si perdono negli eccessi dell’alcool. Samy, alle soglie della maturità e dei 18 anni, si ritrova ad entrare sempre di più nel mondo dell’alcolismo con tutte le conseguenze che ne derivano. Un motivo e’ per entrare in maggiore amicizia e complicita’ con gli amici, abituali consumatori di bevande alcoliche: Laura, Micaela, Skizzo, Luca, Kira e l’ex ragazzo Roby.. Una sera, Samy conosce in un locale, Steven, sassofonista, piu’ grande di lei, anche lui perso nell’alcool e nella droga. Samy se ne invaghisce e i due diventano solidali nel voler cercare una via d’uscita al loro problema di dipendenza alcolica. Roby, l’ex di Samy, intanto viene arrestato per aver causato, da ubriaco, un un’incidente stradalé mortale…Tra fughe, storie d’amore e di amicizia, sbronze anche con conseguenze gravi, rapporti tesi con i genitori, si snoda la vicenda tra Samy e Steven. Un giorno Steven , ricaduto nella dipendenza, tradisce Samy con una ragazza che frequenta-a da tempo. La vicenda porta Samy nello sconforto, tanto da farla riprendere a bere, fino ad arrivare ad un corna etilico dal quale ne esce fortunosamente bene. Steven si sente responsabile di tutto ciò e decide di andarsene via da lei…forse per sempre…Samy riesce, con l’aiuto dei genitori, ad uscirne, cercando anche di essere di esempio per i suoi coetanei.
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A ME RESTA LA SPERANZA!
Nel nostro mondo probabilmente comodo, quando leggiamo notizie orribili, vivendo in una società in cui impera l’indifferenza e l’individualismo, possiamo cadere nella tentazione di pensare che non si possa fare nulla, cambiare nulla e ci si debba arrendere di fronte alle brutalità che ci circondano, ma abbiamo il dovere di reagire con la forza dell’amore e dell’accoglienza nei confronti di chi “si aggrappa alla speranza come unica chance di vita”.
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LINEA DI KONFINE
È il mondo di un ragazzo di 22 anni, Christian, da cui si parte per dipingere un quadro sull’adolescenza, sui ragazzi del nostro tempo, e imbatterci in quelle che sono le loro incertezze, aspirazioni e speranze. Un mix di serietà, crudeltà, maturità/immaturità e spensieratezza, sentimenti dipinti all’interno di un quadro familiare sempre al varco, scritti tra i banchi di scuola, vissuti in una vita che spesso corre troppo veloce…
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La volatilità e la conseguente indotta voracità sono, senz’altro, una nota distintiva del cinema; si tratta però di un transito molto particolare, di un transito, quello
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