I PAZZI GUARDANO LA LAGUNA
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nell’esistenza degli “sconfitti”
e nelle inquietudini dei “normali”,
il messaggio segreto della sofferenza
e ele radici superstiti della speranza.
SKU: | 978-88-96254-42-4 |
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Category: | Narrativa |
Anno | 2011 |
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Autore | |
Formato |
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IL RITORNO DI ULISSE
(La vendetta di un Re)
Quattro racconti epiciIl Ritorno di Ulisse, la vendetta di un Re riunisce quattro poemi epici in prosa che sono anche però testi di incalzante forza narrativa. La poesia, violenta, coltissima, ricchissima di immagini e di significati che tende come non mai al Sublime in un epoca di stupidità totale, di mediocrità generalizzata e di esplicita ostilità nei confronti del genio rappresenta in un di più l’eccezionalità di questi racconti. Eccezionali per la ricchezza e la raffinatezza del linguaggio e dei linguaggi, per i significati oscuri e affascinanti che rivelano questi miti nel loro stesso svolgersi, come in Agamennone, dove il Mito e il Mistero svelato della casata degli Atridi esalta e valorizza il cuore e l’Origine stessa della Cultura Occidentale, in una parola torna alla sua primigenia potenza. Non da meno di Eschilo o di Omero Foschini conosce i segreti di una parola liberata dai suoi vincoli oppressivi e dai suoi schemi. E i personaggi sfolgorano di nuova luce in queste pagine. Il primo racconto incentrato sul ritorno di Ulisse a Itaca incalza e coinvolge il lettore, ritardando la scena finale della vendetta con grande abilità narrativa, quella che volgarmente è chiamata suspence, e allo stesso tempo colpisce il lettore più sensibile con le sue sfolgoranti immagini poetiche. Il secondo testo è basato sulla nascita mostruosa e inedita del dio Pan e sulla conosciuta vicenda di Pan e la Ninfa Siringa, essendo l’autore pienamente cosciente di tutti i suoi significati filosofici. li terzo, capolavoro indiscusso della raccolta esalta un Agamennone inedito preda di una forsennata sete di grandezza. Il quarto, Il Destino di Orfeo, racchiude in sé e schiude al lettore il mito stesso del poeta e l’origine della poesia.
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EROS tra pensiero e fotografia
“Ossia, un eros universale, fatto di luce e di armonia, di equilibrio e di instabilità, che si origina e si libera dalla natura per diventare espressione di piacere e felicità, complicità e opposizione, luce e ombra, sacralità e immoralità, rispetto e sopraffazione, ingenuità e astuzia, sogno e realtà, erotismo e pulsione, estasi e tempesta, bene e male, unione dello spirito con la materia”
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GIUSEPPE (racconto)
Racconto, pacato e riflessivo che avvolge l’attualità, la problematica della società consumistica in paludamenti favolistici, con il merito di trasferire lo studio linguistico, l’asciuttezza del tono della parola al messaggio, facendolo più pregnante e più accoglibile.Il protagonista, di un paese di Calabria, nella sua umiltà di cuore, raggiunge il rispetto verso se stesso che passa attraverso quello verso gli altri e la natura.
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SOLTANTO PER QUESTA VOLTA
Un killer fatto di carne, cattiveria e freddezza d’animo. Abilità, bravura e regole. Capacità, controllo e macchinazione. Racconta la sua storia tra i ricordi, come in un labirinto che si snoda in un affascinante flusso di coscienza. L’amore, la morte, la follia, l’odio, si nutrono infine della speranza di una nuova vita, se non può essere quella di un nuovo mondo.
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Lauropòli – Nuova edizione e prefazione a cura di Carlo Forace
In forma originale e viva, l’autore Giuseppe Tròccoli dipinge la vita della sua cittadina con scene, personaggi, ambienti, paesaggi tutti ritratti con tocchi brevi e sicuri di penna, lasciando nel lettore l’impressione d’un mondo caratteristico. solo apparentemente staccati i capitoli, e per lo stile si può pensare a quello del Verga, ma non c’è ombra d’imitazione.
Attilio Momigliano -
QUANDO I FIORI NON PROFUMANO
“Anche la solitudine di Giovanni ora appariva più evidente, né era colpa dei figli e della moglie che lo avevano abbandonato. Era colpa del tempo programmato, delle convenzioni che abituano a liberarsi del superfluo. Il vecchio è un superfluo, i dialoghi in libertà sono un superfluo, i sogni sono un superfluo. Sara è un superfluo, perché i sentimenti e la solidarietà si possono stimolare virtualmente con le immagini. Ma non è colpa del fiume in piena se l’uomo patisce le inondazioni”.
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LA PIAZZA (romanzo)
Il libro racconta l’avvincente avventura di due giovani innamorati meridionali che si muovono nel contesto sociale ed economico reggino degli anni sessanta. I temi trattati, pur se scaturiti dalla realtà di Reggio Calabria, assumono valenza universale:la socialità tra giovani, gli spazi di aggregazione, la vita in “piazza”. Un filo di costante tristezza, interessa l’intera trama, contenuti, perfino lo stile (non si descrive il dramma dei giovani costretti ad emigrare in cerca di lavoro). L’occhio del narratore si sofferma, invece, sul dramma di chi resta, quando, svuotata degli amici, la piazza lo circonda, ed egli diventa sconosciuto in casa propria ed emigrante nella sua città.
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OLMO
Olmo, la trama dell’anima di un ragazzo «avvilito», che si finge morto, sotto il lenzuolo, sperando di intenerire sua madre, «bella», in quell’ «abito di seta indiana, ricoperto di sole». […] Olmo, un personaggio inchiostrato tra le righe della klisis. […] Uno scavo tremante, lieve. Ampio, sino ai campi della Übertragung. Superbo. «Lei rispose col tremolio lieve, esitante, di una goccia che pende ancora sulle foglie per scivolare poi a terra, silenziosa, quando più nessuno la vede».
Dalla Prefazione di F. S. Dòdaro